Un giorno, una bolla si librò in aria.
Incurante dei venti cominciò a vagare.
Gradino dopo gradino, incontrò atomi di ossigeno
e pulviscolo stellare.
Si librava. Perfetta e liscia, tonda e luminescente.
Chiusa in se stessa eppur libera di sognare.
Raggiunse, un giorno, l’arcobaleno.
Duplice e intrecciato, indicava setoso le placide nuvole.
La bolla, inebriata dall’iridescenza, gioiva –
campanella a festa – e saliva, saliva, sempre più su.
Non si accorse, la bolla, che di gradino in gradino
e di contatto in contatto,
parti di sé eran rimaste indietro
a galleggiare.
E che lei,
di gradino in gradino e
di contatto in contatto,
diveniva sempre più piccola e sottile.
Finché un giorno sparì, ormai tutt’uno con le stelle.
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Immagine: “Tra le nuvole” – © Ityart
Olio e acrilici su cartone da riciclo