IN

Attiva il raggio:
risplendi
accogli, stordisci.

In questo santo giorno…
In questo giorno
santo è il cielo
il blu oceanico
santo il silenzio

santo

il suolo calpestato
il suono silente
rimbombante
giacente

santo il germoglio
e il ruvido ardire
santo il creato e l’assente
benedetti e santi, tutti, che
sia benedetto, che siate benedetti
che siamo.

Che?

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Testo :“In” da Ity
Immagine: “Lungo il fiume”, acrilico su carta (21×29)

Luce

Ciò che la notte cela
al giorno è canto
sommesso. Brivido
lento, respiro
interrotto.

Ciò che la notte cela al
giorno è lo sguardo socchiuso, il pensiero
velato, la parola taciuta, le
mani giunte.

Ciò che la notte cela al
giorno è ciò che il
Giorno promette alla
Notte: flebile bisbiglio,
Luce cheta al di là
del prorompente bagliore.

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Poesia: IX, tratta da “Righe fiumane (download gratuito silloge)
Immagine: Noi” (acrilici su tela, 50×60, non disponibile)

danzatrici-acrilici su carta-ityart

Lungo la collina

Lungo la collina,
anziani intonano il ricordo
delle gocce –
un passo dopo l’altro.

Una bambina scivola sull’erba:
piccolo fiume
fende l’aria
al passo di un saltello.

Più in là, un’ombra gioca
con il rumore dell’acqua.
Simula il frusciare del verde
e intona parole nuove.

La bimba sussurra,
l’ombra risponde,
gli anziani indicano.

Il gioco del mondo si compie
in un respiro,
con un saltello.

E il fiume continua a scorrere
e il verde si fa cremisi.

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Immagine: “Le danzatrici” – ItyArt
Acrilici su carta

Una bolla

Un giorno, una bolla si librò in aria.
Incurante dei venti cominciò a vagare.

Gradino dopo gradino, incontrò atomi di ossigeno
e pulviscolo stellare.

Si librava. Perfetta e liscia, tonda e luminescente.
Chiusa in se stessa eppur libera di sognare.

Raggiunse, un giorno, l’arcobaleno.
Duplice e intrecciato, indicava setoso le placide nuvole.

La bolla, inebriata dall’iridescenza, gioiva –
campanella a festa – e saliva, saliva, sempre più su.

Non si accorse, la bolla, che di gradino in gradino
e di contatto in contatto,
parti di sé eran rimaste indietro
a galleggiare.

E che lei,
di gradino in gradino e
di contatto in contatto,
diveniva sempre più piccola e sottile.

Finché un giorno sparì, ormai tutt’uno con le stelle.

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Immagine: “Tra le nuvole” –  © Ityart
Olio e acrilici su cartone da riciclo

Ci incontreremo

Ci incontreremo un giorno

senza dover provare che andare lontano

vuol dire dimenticare

 

Ci incontreremo un giorno

attraversando il confine

oltre barriere e prigioni

in un angolo azzurro

in un angolo verde

 

Uomini e donne

madri e padri

illusi e nostalgici

romantici e cinici

 

Ci incontreremo e ricorderemo

quando guidavamo le nostre personali

strade sentendo vicino qualcuno

 

Un pezzo di noi stessi

di qualcun altro

 

Su un mezzo qualunque

ci incontreremo e sapremo

che oltre le catene e i malumori

resta la lotta e il ricordo del nuotare

 

E un pezzo di noi, di qualcun altro

e il senso d’appartenere se non ad altri

a quell’angolo di mondo che in noi

dimora, azzurro e verde.

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Immagine: “Primavera” – ItyArt
Olio e acrilico su tela gallery

Carnival-acrilico su carta-ityart.com

L’acrobata

I.

Una girandola sull’asse verticale,
allarga le estremità superiori e alza il capo,
il sole la riscalda, il cielo un mare abbagliante.

Una pioggia di colori e suoni invadono i suoi sensi,
frenesia e concitati respiri, putti in ascesa e
coriandoli febbrili.

Un esercizio aereo,
una pioggia dorata.

Il corpo come spire, lo spirito una nuvola.

II.

Una nuvola cammina su pezzi di vetro.
Dicono sia fatta di piume.
Dicono il suo fulcro sia una gabbia e
che lì abbia la sua ispirazione.

La gabbia è fatta di acciaio,
contiene un ramo.

III.

Un ramo dimora in una gabbia d’acciaio
ed è secco.

IV.

La girandola sull’asse verticale,
allarga le estremità superiori e alza il capo,
il sole la riscalda, il cielo un mare abbagliante.

Vortica la girandola
e il suo momento è una costante.

V.

Una girandola vortica sull’asse verticale,
il sole la riscalda, il cielo è un mare abbagliante.

VI.

Una girandola
allarga le estremità superiori, alza il capo,
respira.

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Dipinto: Carnival
Acrilici su carta, 21×29,7

Manifesto a colori

Pare che colori vivano nel bianco e
che il bianco, scomposto, generi arcobaleni.

Pare che bianco e nero siano in contrapposizione.
Pur completandosi.

Pare che ogni colore aspiri all’unicità.
Pur restando comunque e sempre colore.

E pare che non importi l’aspirazione suprema
di essere un buon colore. Un colore pastoso,
luminoso, umido e brillante.

O comunque un colore.

Non importa, no.

La mano che li mesce, sì. Importa.

E il pennello, sì. Importa.

Pare che stia a loro.

Ma che se ne farebbe poi un pennello dei suoi virtuosismi manipolatori
e la mano del fine suo movimento se poi il colore – sì,  proprio il colore –
non fosse dotato di quelle particolari caratteristiche che lo rendono

colore.

Brillante, pastoso, umido e luminoso.

E comunque colore.

Eppure, prevale la mano. E pure il pennello.
E quello che mano e pennello fan credere ai colori.

Poveri colori. Dimentichi delle loro capacità rivoluzionarie.

Basterebbe uno schizzo fuoriposto, una goccia di traverso, un inghippo nella stesura
e l’intenzione della mano e del pennello, puf, diventerebbe vana immaginazione.

Un piccolo, piccolissimo atto ribelle. Basterebbe.

Basterebbe?

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Immagine: Ity
Acrilico su carta, 21 x 30

Foglie-ItyArt-IlaryTiralongo

Foglie

Foglie sole, in bilico
raggruppate, in bilico.

Germogli, in bilico
sempreverdi, in bilico
caduche, in bilico.

Foglie e comunque foglie
aspiranti il volteggio in brezza,
il candido bacio,
il caldo guanto.

E pur sempre foglie
in bilico, in caduta
tra una prescrizione e un’ammonizione.

E comunque foglie,
cadenti, cadute
tra ritardi, errori colposi e dolosi.

E pur sempre foglie,
alla mercé del vento,
del dolo della volontà altra.

E in ogni caso
foglie
resilienti, resistenti
al richiamo del falcidiante abisso.
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Immagine: Leaves
Acrilici su carta
Formato:21 x 30

Come è la terra, così è il cielo

Come è la terra, così è il cielo
In fiamme
Nell’oro rosso del pianto

Come è la terra, così è il cielo
Un’aspirazione volatile
Un salto nel buio

Come è la terra, così è il cielo
Come un balzo, di casella in casella
E il rischio di…

Come è la terra, così è il cielo
Inciampare al bordo,
Distanti la pietra, il piede e il balzo

Come è la terra, così è il cielo
In mutamento, terribile e costante

Così è il cielo, come la terra
non ci appartiene.

Immagine: Il gioco del mondo

jazz night-acrilico su carta-ilary tiralongo

Passaggi in Jazz

Immagine: Jazz Night, acrilico su carta

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

Indica. L’indice indica.

A ritmo. Tum, tum, tum.

L’indice indica a ritmo.

La frenesia delle estremità, dei corpi.

Il calore cromatico, i freddi.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

Un braccio alzato, una schiena prona, la chioma scossa.

musica e danza spazio off- bellarte-gramaglia-tiralongo

È il passaggio dalla stasi all’aspirazione.

Di movimento, di liberazione.

È una nota lunga. Una breve, sincopata.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

La sincronia dei corpi, l’equilibrio del battito –

nel passaggio violento delle cromature, delle inspirazioni.

Sta. Nelle aspirazioni.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

E il passaggio diviene ritmo, rito.

Unico battito a cui tendere.

 

spazio-off-musica-danza-gramaglia-bellarte-tiralongo________________________

Immagini scattate in occasione dell’evento di Spazio OFF Musica e Danza (30/ 08/ 2020).