Una sedia

Una sedia

Una sedia come certezza dello stare

presente nella storia con radici, colline

colori

 

Gambe ramificate nell’humus di molti percorsi

//antichi, altrui, propri//

 

Una seduta teneramente ombreggia

forti germogli

 

Una schiena, dritta si posiziona e

sta, consapevolmente accoglie

chi è, chi sa di essere, di dover

essere di voler

esistere con

radici e colline e colori

che poi sono casa, che poi son sostegno

 

Una sedia vuota che vuota non è

Una sedia che è posto e porto

per te e per me

Paesaggio

Per antiche grotte

e valli, rivoli scorrono

placidi

 

Una foresta, degli

archi, alberi e venti –

senti le correnti

d’aria e le nubi

muoversi

lente

 

Scorre il fiume, l’albero e

la foglia

 

Scorre la luce al braccio dell’ombra

un gioco, più colori

Scorre // corre // scorrono

Lenti

 

Foto: “Paesaggio I” ( acrilici, gessi, olio su tela)

Phi

Compulsivamente
apparsa con più e
più moti -laterale-
basso-laterale-alto
discendente e
ancora, ancora
su bianco
in più varianti //
scorre il gesso
le dita
impiastricciate // una phi
un’altra ϕ ϕ ϕ ϕ ϕ ϕ
compulsivamente

 

Immagine: “Phi” [olio, acrilici, gessi, acquerelli su tela]

Racconto

Vele spiegate, braccia
lunghe come puntute foglie
di soffioni – i margini sono
angoli di un ring, in alto un
airone, in basso
un emaciato sole

Giaguari alati calano
dalle nubi, screziati di nero
allungano sibilanti lingue
come demoni o dei – precoloniali?-
assaggiano l’aria limpida
al di là di laser e verdi fiamme

e cappelli militari. Declama
lo scheletro coronato la
dipartita del cuore, si
diffonde il proclama
dell’orrore

 

Immagine: “Jump”, Milano 2023 [acrilici, oli, cere, gessetti, inchiostro]

Di conigli e cilindri

Il nero mai è vuoto –
vedo un mago e
un coniglio
e mille e più esplosioni
che in coriandoli si fanno
palloncini e bolle e
soffioni

 

Immagine: “Di conigli e cilindri” (oli, acrilici, inchiostro e gessetti). Per info e acquisto, scrivi a info@ityart.com

crows-dipinto-astratto-bianco-nero

Crows

Merli appollaiati
come corvi osservano
gli stanchi passi e
cantano inni che
sanno d’addio

Immagine: “Crows”, 2023 (olio, acrilici, cere, inchiostro e gessetti su tela). Per info e acquisto, scrivi a info@ityart.com

Cieli

Affascinano i cieli quando

i rosati incontrano gli azzurri e

i bianchi increspano la volta

 

Attonito lo sguardo insegue

il rimestare aereo, l’andirivieni piumato

le sagome lontane

 

Affascinano i cieli con le loro

vaste aperture, finestre

infinite su contenute sclere

 

Il terso giorno, la profonda

notte e quelle intermedie

fasi in cui né notte, né giorno

ma passaggio e schegge,

dell’uno e dell’altro, nell’uno

e nell’altro

 

Affascinano i cieli quando

il respiro insegue ed emula

il ritmo delle nubi

 

E si fa più denso, intenso

scuote lo spirito e rasserena

 

Immagine: “Schegge celesti” [acrilici e matite acquerellate su carta filigranata]

On the rocks

dipinto-specchio d'acqua- scogli

Raccolto, uno specchio
accoglie ombre e
radici profonde

Quieto riflette nubi
e cieli e sagome e
alghe

Una salina pozzanghera
incolore, escludente
esclusa

Rocce delimitano e
isolano, svettano
e affondano

Lo specchio sta
e riflette

Immagine: “Salinità”, olio e acrilici su tela [2022]

Ignote rotte

Inconsapevoli nasciamo per navigare
ignote rotte

Trascinati, spinti, raccolti, racchiusi
da culle a navi a braccia o branchi
muoviamo senza posa

Disegni sconosciuti o libero arbitrio
entrambi o niente, su ignote rotte
navighiamo

Per noi stessi, per disegni altri
navighiamo

Su macerie, ombre roventi
alle radici delle città, lunghi i viali
dei ricordi, navighiamo

Sotto scheletri di metallo,
in trasparenza navighiamo

Ignote rotte, illusi
navighiamo

Immagine: “Flowing” [acrilico e olio su tela]

on-fire-ityart

On fire

Rossi e aranci
ardono i cieli
e di cenere tingono
le nubi…

Ci vorrebbe del blu o
coperte o veli

quei veli dipinti di
speranze e fiori
che scorrono come
fiumi

Ci vorrebbero 1000 e più
fiati a soffiare sugli
edifici-candela e 1000 e più
applausi ad accompagnarli

Ci vorrebbe una luce sommessa,
delicata come il primo
sole del mattino a rischiarare
terre e guance
rigate

Ci vorrebbe una farfalla sulla
punta del naso, uno schizzo
d’acqua sul viso, l’odore
avvolgente del pane sfornato
e il canto dei grilli prima che fa sera

Ci vorrebbe del verde e del blu
e un rosso
che non bruci

 

Immagine: “On fire” [tecnica mista su tela, 20×30]
Si consiglia di leggere ascoltando Ludovico Einaudi, “Wind song”